La gestazione aveva avuto inizio alla fine del XX secolo, quando Fabio Rosa decide di realizzare lobsteryacht quanto più possibile fedeli alle leggendarie imbarcazioni del Maine. Nello stile, nell'eleganza e soprattutto nelle doti marine, citate come optimum anche dai più navigati lupi di mare.

Rosa & C, amministrata da Fabio e Gabrio, è un'impresa familiare solida e concreta come il ferro che tratta e trasmette la sua mente razionale e industriale, ferrea se serve, ma con cuore così per i suoi ragazzi, a Rose Island, che sposa Ydra, acronimo di Yacht Design & Research Atelier. Ne accetta le idee, riesce a condensarne i concetti, ma soprattutto rende fattibili le intuizioni.

I due fratelli sono così sicuri dei figli di questa unione da registrarne il nome: Lobster.
Solo loro li potranno chiamare così. E dopo pochi mesi, all'inizio del 2000 viene consegnato il capostipite: Lobster 38.
Oggi Rose Island ha dieci anni e cinque modelli da 38 a 65 piedi; ha uno studio di progettazione; un cantiere nautico con le sue maestranze; e un nuovo yacht in arrivo, il Lobster 53 per realizzare la gamma di Lobster, veri Lobster, più completa al mondo. In questi anni, ha dato alla luce più di 40 imbarcazioni, con parto in acqua, ovviamente.
A dire dieci anni si fa in un attimo. Ma per capire quanto tempo è passato può essere utile un aneddoto. Il 2000 in Europa è ancora un anno di guerra. I venti del conflitto che nell'ultimo decennio del secolo hanno soffiato sui Balcani incendiati dalle guerre civili e interetniche stanno tuttavia perdendo vigore. Poi, in Iraq ,scoppia la seconda Guerra del Golfo. Ma, per via dei recenti conflitti in Kosovo, anche l'Adriatico meridionale e lo Ionio settentrionale, davanti alle coste dell'Albania, sono ancora considerati mari a rischio. Così il Pathfinder 55, per raggiungere Fano via terra da Senigallia per il varo dovette includere tra le sue assicurazioni la polizza per trasporto in zona di guerra. E poi la tremenda crisi economica, tuttora in corso, che noi vogliamo caparbiamente superare, investendo ancora, lavorando sodo e fornendo prodotti di qualità, forti della stima dei nostri clienti e dei nostri fornitori.

Dire dieci anni è un attimo, ma voltandosi indietro si vedono tutti i passi fatti per arrivarci, a quei dieci anni. Si prende coscienza di quanto lavoro è stato svolto nel frattempo. Di quanti problemi si sono incontrati e risolti. Di quante cose abbiamo imparato e quali errori non ripetere. È stato un arricchimento graduale, cresciuto metabolizzando le esperienze compiute con ogni nuovo modello, ogni nuovo armatore, ogni innovazione tecnologica offerta dalla ricerca. Anche l'annusare in anticipo lo sviluppo dei bisogni e dei desideri del mercato è stato un elemento distintivo. Per esempio Il Pathfinder 58, yacht varato nel 2005 è stato il primo modello di serie prodotto in Italia a pensare a un utilizzo più rispettoso dell'ambiente a partire dai consumi, senza penalizzare le prestazioni grazie a una carena tondoplanante in grado di garantire un regime dislocante fino a nove nodi e planante da 11 fino a 20 nodi.

Oggi Rose Island si presenta così ai suoi clienti, ai suoi amici e ai suoi estimatori. Forte di una storia dalle radici profonde, capaci di portare linfa ai tanti fiori ancora da fare germogliare, e con rami forti e strutturati, per dare riparo anche ai frutti già colti. È però un albero cresciuto a una velocità straordinaria, di corsa. A dare il ritmo sono state percussioni frenetiche: i pistoni delle auto da gara su cui la rosa dei Lobster ha sempre fatto mostra di sé fin dalla sua nascita. I piloti con addosso i colori Rose Island, fra cui Fabio, ma soprattutto Gabrio, hanno scritto il proprio nome nelle Hall of fame delle grandi classiche di endurance. E anche questo ha contribuito a creare e rafforzare il concetto di squadra legato al marchio. In tutto questo tempo ogni persona coinvolta, anzi sarebbe meglio dire implicata, in un progetto aziendale ha fatto parte di un team. L’ingegner Aldo Gatti, progettista di tutte le opere vive da sempre, Francesca Rosa, presente dal primo momento, Stefano De Franceschi, il capocantiere, capitano e gentiluomo; Guglielmo Lazzara alle vendite, Marino Alfani, giovane designer proiettato verso il futuro che ha trovato in noi un’altra famiglia e, da poco, anche il giovane Davide Rosa alla produzione. Tutti hanno condiviso idee, esperienze e professionalità, arricchendo l'intero gruppo con la loro sapienza e con l’innesto della gioventù: un'eredità impagabile.
Con l'indicatore dell'età entrato in doppia cifra, cambiano le sfide, ma rimane l'obiettivo.
Dare ai nostri clienti una barca e il piacere di possederla.
Niente altro.