Tutti i figli di una coppia di genitori hanno lo stesso patrimonio genetico, per quanto possano essere differenti nell'aspetto. Potrebbero sembrare neanche parenti, ma il corredo cromosomico è composto dagli stessi elementi di partenza. Molte caratteristiche dei fratelli saranno quindi simili, per non dire identiche, anche se a volte non saranno cosi evidenti o immediate. Lo stesso accade per tutte le barche Rose Island.
Non importa la dimensione, non importa la tipologia, in ogni modello uscito dal cantiere ci sono elementi comuni a tutti gli altri. Portano le innate doti di marinità delle imbarcazioni più nobili che le hanno precedute. L’ispirazione costruttiva rispecchia le barche senza tempo che hanno fatto la storia della marineria. Tutti gli scafi sono disegnati prima per navigare e dopo per essere contenitori d'arredi.
I Lobster si sviluppano su carene plananti, con forme capaci di assicurare una navigazione con la medesima efficienza. Sia alla velocità di planata, molto bassa attorno agli 11 nodi e raggiunta sempre molto in fretta, sia alle velocità massime. Significa poter scegliere tra una barca dotata di grandi autonomie e l'altra capace di rapidi spostamenti fino a 30 nodi, ambedue accomunate dalle medesime doti marinare. Unica variabile: la manetta del gas.
I nostri sono scafi attenti alle prestazioni e ai consumi, sviluppati lavorando sulle forme ibride delle carene tondoplananti, come sui Pathfinder ,capaci di dislocare fino a nove nodi e di essere in perfetta planata già a partire da 11 nodi e rimanerci fino a 20, per consentire all’armatore di scegliere il regime di navigazione preferito.
«Non ho paura. Si vede che su questa barca non si possono fare male». Leggenda vuole che una armatrice abbia risposto così a Fabio Rosa, quando gli ha chiesto se non fosse in apprensione a vedere i suoi bambini correre in lungo e in largo sul Lobster 65. Come a dire che l'altro gene dominante della stirpe dei Rose Island è l'attenzione alla sicurezza. Non solo dell'imbarcazione, certo fondamentale visto che, finché si sta in mare, è lei a prendersi cura di chi è a bordo, ma proprio di chi a bordo ci deve stare. Tentibene, battagliole, camminamenti, illuminazione, altezze, spigoli, materiali. Un esempio per tutti: sul Lobster 43 i passavanti sono larghi più di mezzo metro. Tutto è studiato per essere dove serve e nella quantità in cui serve. Nulla di più o di meno. Uno degli obiettivi del team Rose Island è sempre stato fare sentire al sicuro chi sale su una delle sue barche. Sopra e sottocoperta.
Sicurezza, dunque. Che nulla toglie al comfort.
La gradevolezza della navigazione trae origine dalla scelta primordiale di affiancare a una carena a V profonda due pattini di sostentamento idrodinamico, il tutto associato a linee d'acqua in grado di tener testa a mare anche molto formato. Il tutto si traduce in una navigazione morbida e stabile e in un passaggio sull'onda mai fastidioso. Ma per quanto dolce, l'andatura non è nulla senza lo spazio in cui godersela. Ecco allora che il progetto del Lobster 43 vede la luce solo quando si riesce ad assicurare almeno 10 metri quadrati di superficie calpestabile al pozzetto. Una vivibilità che cresce con l'aumentare dei piedi e dello spazio da suddividere ed esaltare. Sul Lobster 49, per esempio, alle dimensioni importanti degli spazi esterni si aggiunge una spiaggetta poppiera sommergibile, ad amplificarli. Il doppio pozzetto, il flybridge , la spiaggetta sommergibile in grado di ricevere anche una moto d’acqua ,i cinque frigoriferi e i 57 dB del Lobster 65 sono la fase più alta dell'evoluzione del comfort di bordo.
Un armatore, dopo i primi giorni di crociera ha commentato: «Gli interni danno la sensazione di vivere davvero il mare». Sembra un ossimoro sentirsi nel più aperto degli ambienti mentre si è al chiuso, ma è proprio questo l'altro marchio di fabbrica degli yacht nati a Chignolo d'Isola. Sono pensati per chi ama il gusto tradizionale pur essendo progettati con criteri contemporanei e con l’utilizzo di tecnologie moderne. Gli arredi sono realizzati a mano da sapienti artigiani, maestri del made in Italy, nel rispetto dei materiali pregiati impiegati. Prima di ogni cosa, nessuna concessione è fatta a un'apparenza che non abbia riscontro con una pari qualità intrinseca. Le essenze sono in mogano Honduras, secondo le disponibilità del mercato, oppure in mogano Kaya per le impiallacciature. Per i masselli è utilizzato il pink ceddar e l’acero definisce gli intarsi. I cassetti sono montati su guide scorrevoli ammortizzate e sono muniti di blocco meccanico con pomello a pulsante. I paglioli sono in mogano filettato acero dal passo di 110mm. Al fine di rendere salubri gli ambienti, pensando a preservare gli ospiti a bordo da eventuali allergie, è escluso l’utilizzo di moquette mentre il completamento dello stile negli arredi è garantito da boiserie in mogano e da rivestimenti o inserti di laminato inerte di colore avorio. I cielini sono rivestiti di ecopelle. La verniciatura, realizzata a 70 gloss ,rispetta i colori dei materiali naturali impiegati e assicura il ricercato effetto cromatico.
Sono esclusi dal ciclo produttivo materiali di pregio inferiore o plastiche che simulano legni o legnami ricostruiti con resine polimeriche. Queste scelte, insieme alla raffinata progettazione e all’accurata e solida esecuzione, consentono di fare assaporare all’armatore non solo il profumo antico del legno ma anche di fargli apprezzare le delicate imperfezioni di un materiale naturale e, anche da lavorato, sempre vivo.