Previsione sostituzione modello: nessuna
Sulle caratteristiche tecniche di ogni imbarcazione Rose Island è indicata la data di scadenza del modello: mai. Non perché siamo immobilisti, la nostra storia dimostra proprio il contrario, ma perché realizziamo barche fatte per durare. Sia come singola unità, sia come gamma. E i due obiettivi si confortano a vicenda. Lo testimoniano i numeri. Chi si è messo in banchina un Lobster è sempre stato felice della scelta, a giudicare dall'affezione dimostrata dagli armatori: esemplari di seconda mano in vendita contemporaneamente, finora si sono sempre contati su una mano sola e senza neanche usare tutte le dita. Quelli apparsi sono stati acquistati a un valore simile a quello posseduto dalla barca al momento del varo. Siccome tra le proprie qualità Rose Island non ha purtroppo quella di poter obbligare qualcuno a compare una sua barca, si suppone che chi è diventato armatore di un usato a quelle cifre fosse ben felice di farlo.
Il valore dei soldi
Uno dei motivi del mantenimento del prezzo è la persistenza nel tempo di ogni modello. Ma una cosa dura a lungo solo se è ben fatta. Per questo i restyling per convincere i clienti a cambiare collezione non ci hanno mai convinti. Il motivo per comprare un'altra barca non può arrivare dal nuovo ''model year'', dall'edizione 2000 oltrei la plancetta di poppa diventa tre centimetri più lunga o si ridisegna la forma della sovrastruttura e rimane identico tutto il resto. Gli ingressi in listino o le novità devono rispondere a una reale necessità di nuove dimensioni, importanti sviluppi tecnologici o, eventualmente, nuove tipologie. Non di bitte «ora con la nuova forma ergonomica!» o di finestrature «da oggi più squadrate!». Per noi le logiche commerciali della nautica e quelle dell'automotive devono restare separate: non sono sovrapponibili.
Migliorare l'ottimo
In un mercato molto competitivo come quello nautico il sistema per emergere è stato fornire un prodotto capace di differenziarsi dagli altri per sostanza. Come riuscirci? Rubando in casa dei ladri. Cioè facendo le barche americane meglio degli americani. Intervenendo, facendo ricerca e dedicando tempo e attenzione per migliorare le parti considerate, i punti di forza, come la funzionalità della carena e le doti marine in generale. E solo in un secondo momento della fase progettuale ingentilire con l'indiscutibile gusto italiano l'estetica dell'opera morta.
Amare la natura
A parità di dimensioni e di prestazioni raggiunte, basandosi sui dati forniti dai vari costruttori, le imbarcazioni Rose Island hanno motori mediamente del 30 percento più piccoli: dove là ci sono 1100 cavalli, qua ne scalpitano solo 800. E per quanto proceda veloce la ricerca sui propulsori e sui loro appetiti quelle 300 bocche in più vanno comunque sfamate. A questo risultato si arriva grazie a un attento lavoro di progettazione sull'efficienza delle carene e dei sistemi propulsivi. Una continua ricerca il cui fine è migliorare l'economicità di gestione: una barca poco assetata è una barca più ecologica, perché consuma di meno.
Limitarsi ai problemi della resistenza all'avanzamento, però, non basta per fare passi avanti in termini di ambiente. Infatti lavoriamo anche su altri aspetti. Per esempio l’'impianto di climatizzazione: quello a più basso impatto è quello spento. Le nostre barche consentono una circolazione d'aria negli spazi interni capace di distribuire calore e umidità rendendo piacevole il clima in ogni ambiente, ricorrendo il meno possibile a motori di qualsiasi tipo, limitandosi a sfruttare ciò che, oltre a essere gratis, ha l'effetto collaterale di non inquinare.
Ecco perché Rose Island installa condizionatori ad alta efficienza:per concedere all’armatore il lusso di non usarli se non in caso di estrema necessità.
Qualità
“Grado in cui un insieme di caratteristiche soddisfa i requisiti, cioè le aspettative espresse,generalmente implicite o cogenti”
Rose Island li mette in vetrina i requisiti, anzi rende la barca trasparente, perché chi ci si avvicina sappia esattamente cosa sta andando a vedere. Ma una rosa si riconosce anche al buio, perché è la cosa più invisibile a colpire: il profumo. La qualità spesso non passa dagli occhi e rimane nascosta finché non ci si accorge di come si sta male senza di essa. Non si percepisce se c'è, ma si capisce subito quando manca. Però a quel punto è tardi. Con un Lobster, ma anche con un Pathfinder, questo non può accadere. Wysiwyg: what you see is what you get, ciò che vedi è ciò che ottieni è un acronimo ben noto in informatica e illustra compiutamente il nostro obiettivo «Consegneremo al nostro cliente quello che può vedere su queste pagine internet».
Cliente, il fine iniziale
Il customer care comincia nel momento della progettazione. Quando si disegnano le linee d’acqua di un nuovo Lobster, si tiene conto del tipo di interni previsto dai designer del cantiere, i quali, a loro volta, sono influenzati dal reparto di produzione esperto di materiali e tecniche costruttive. Nessuno di essi, però, può prescindere da quanto indicato dalla parte commerciale dell’azienda, la più a contatto coi clienti. E questo avviene per ogni dettaglio. Dai volumi immersi, alle prese d'aria passando per le maniglie. E questo accade anche con i terzisti, cui è richiesto lo stesso rispetto dei nostri standard qualitativi (ogni esemplare navigante ha tutti i certificati di conformità a bordo, anche quelli degli accessori e delle parti non realizzati internamente al cantiere). Si instaura così un benefico flusso di informazioni e soprattutto un controllo continuo e reciproco dei processi di progettazione e di produzione, a garanzia della qualità del prodotto venduto, condizione imprescindibile per assicurare un efficace servizio postvendita.
Affidamento più che vendita
Come accade per le auto molto sportive, il passaggio dal cantiere all'armatore non è affare da prendere alla leggera. Il nuovo proprietario non è lasciato solo al varo. Tra le parti viene creata una relazione univoca, sin dal momento della progettazione. Non solo per gli interventi di personalizzazione, ma per approfondire la conoscenza reciproca. Inoltre, come direbbe un matematico: per ogni barca esiste una e una sola tabella di specifiche. Tutto questo in termini pratici si traduce in manuali operativi ad barcam, spiegazioni dettagliate e tutto il necessario da dedicare alla formazione di chi dovrà prendersi cura dello yacht, sia esso armatore o comandante.
Sol chi non lascia eredità d’affetti…..
Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna. L'ha detto Ugo Foscolo, val la pena crederci. è quindi bene adoperarsi per ampliare il più possibile il lascito di rispetto, fiducia, soddisfazione, forse anche gratitudine verso le persone con cui si è entrati in contatto, anche per questioni d'affari.
Chi sta dentro a Rose Island è convinto di questo.